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Viti e Vini

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COS’È L’ALTA LANGA DOCG

L’Alta Langa Docg è lo spumante brut metodo classico del Piemonte. Una denominazione dalla produzione contenuta, con una storia molto lunga: fu il primo metodo classico a essere prodotto in Italia, fin dalla metà dell’Ottocento, nelle “Cattedrali Sotterranee” oggi riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco.

È prodotto da uve Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi.

L’Alta Langa è esclusivamente millesimato, riporta cioè sempre in etichetta l’anno della vendemmia.

L’Alta Langa bianco ha sfumature da giallo paglierino a oro intenso e aromi che ricordano la frutta bianca e gli agrumi con sentori di crosta di pane. Al palato è armonico, caratterizzato da una delicata sapidità.

L’Alta Langa rosé ha un colore rosa cipria o più marcato quando è giovane, l’intensità aromatica tipica del Pinot Nero, con profumi che spaziano dal pompelmo alle spezie, un gusto equilibrato, ampio e lungo in cui si ritrova la sapidità caratteristica dell’Alta Langa Docg.

I VITIGNI

I vitigni utilizzati per gli spumanti metodo classico

Trattandosi di una rifermentazione in bottiglia sui lieviti, il metodo classico non si presta alla spumantizzazione di vitigni aromatici. 

Di fatto i vitigni più utilizzati sono quelli della tradizione francese, ossia Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco ed il Pinot Meunier, poiché sono quelli che danno i risultati migliori e meglio si adattano al processo di spumantizzazione. 

Il Pinot Nero viene vinificato in bianco e darà struttura, corpo e persistenza. 

Lo Chardonnay dà al vino eleganza, freschezza e finezza, e viene anche spesso usato in purezza. 

In Italia si usa spumantizzare con il metodo classico anche vini da vitigni autoctoni o locali, purché non aromatici, come il Verdicchio nelle Marche, l’Inzolia in Sicilia, il Cortese in Piemonte e molti altri. 

La Franciacorta è una zona nella quale la spumantizzazione con il metodo classico ha trovato la sua maggiore diffusione in Italia, ma anche in Trentino-Alto Adige e Veneto vi sono produzioni di assoluta eccellenza.

In Piemonte la vinificazione con il metodo classico sta integrando quella tradizionale dell’Asti Spumante ed ha raggiunto l’eccellenza con l’Alta Langa DOCG che garantisce la migliore qualità e diffusione, ma sono presenti prodotti di alta qualità che hanno basi di spumante in Cortese o in Timorasso, ed anche Rosè che provengono da Dolcetto o Albarossa ed anche Nebbiolo, o da altri vitigni autoctoni. Una volta ritrovati questi spumanti, spesso prodotti da piccole cantine ed in tiratura limitata, hanno note caratteristiche del tutto sorprendenti e molto gradevoli, certamente uniche rispetto alla produzione industrializzata.

LA ZONA DI PRODUZIONE E IL VIGNETO

La zona di origine dello spumante Alta Langa comprende la fascia collinare delle province di Asti, Alessandria e Cuneo situata alla destra del fiume Tanaro.

I terreni collinari su cui coltivare i vitigni di Pinot Nero e di Chardonnay devono essere marnosi, calcareo-argillosi, con una fertilità moderata.

I vigneti possono essere posizionati solamente in collina, l’altezza minima deve essere di 250 metri slm; sono assolutamente vietati i terreni di fondovalle, umidi e pianeggianti.

Il Disciplinare prevede che ogni vigneto sia composto da almeno 4.000 ceppi ad ettaro.

I vigneti, allevati con la controspalliera bassa, sono potati con il Guyot tradizionale o il cordone speronato.

La produzione delle uve non può superare gli 11mila chilogrammi per ettaro e la resa in mosto di tutte le frazioni della pressatura deve essere inferiore al 65%.

 

IL METODO DI PRODUZIONE

ll Metodo Classico è un sistema di spumantizzazione che si basa sul principio della rifermentazione in bottiglia. 

Il metodo classico è nato in Francia, nella regione nota come Champagne e famosa per il vino frizzante che porta il suo nome. La tradizione vuole che alla fine del 1600 l’abate Pierre Pérignon del monastero di Hautvillers (più noto come Dom Perignon) abbia scoperto il metodo della rifermentazione del vino in bottiglia durante un pellegrinaggio a Limoux, nella regione del Languedoc-Roussillon. Sul come Dom Perignon abbia sviluppato il metodo di spumantizzazione che resta legato al suo nome le fonti storiche sono piuttosto confuse. 

Alcuni dicono che lo Champagne fu scoperto grazie ad un errore durante la preparazione di alcuni vini bianchi nel monastero. L’esplosione di alcune bottiglie fece intuire al monaco la presenza di gas disciolto nel vino. 

Secondo un’altra versione sembra che Pérignon aggiungesse zucchero prima dell’imbottigliamento dei vini, per farli rifermentare e renderli frizzanti. Pérignon capì comunque il ruolo della seconda fermentazione e lavorò per affinare la tecnica, creando il metodo di spumantizzazione che si diffuse nel mondo come “Metodo Champenoise“. 

In seguito a diversi contenziosi legali si arrivò alla fine dello scorso secolo alla tutela del marchio del vino Champagne e del metodo per la sua produzione. Il suo metodo di produzione, se applicato al di fuori della zona di origine non poté più fare riferimento allo Champagne e fu ribattezzato “Metodo Classico“. 

Gli spumanti metodo classico prodotti in Francia al di fuori dello Champagne vengono chiamati “Crémant“, in riferimento alle note vanigliate impresse dai lieviti al profumo di questi vini.

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